Molte aziende si sono viste frenare il proprio business con la comparsa e l’espansione della grande distribuzione low-cost di arredo. Alcuni hanno chiuso, chi è riuscito a sopravvivere ha dovuto innovare le proprie strategie di marketing.
Una buona parte delle aziende d’arredo ha un sito corporate più o meno ben sviluppato, ma sono ancora poche quelle che hanno incorporato una sezione e-commerce.
Tra i settori che trainano la crescita di piattaforme e-commerce quello dell’arredamento e dell’home living emerge a percentuali sempre più sostenute.
Le persone usano il web anche per acquistare o rinnovare l’arredamento della propria casa: mobili, pitture, illuminazione, complementi d’arredo, etc… oppure per cercare ispirazioni e nuove idee.
Secondo i dati dell’ultima ricerca di Osservatori Digital Innovation, il comparto dell’arredamento è al +48% e solo nel 2016 ha raggiunto la cifra di ben 652 milioni di euro.
Se poi aggiungiamo il fatto che l’Arredo italiano gode di un’altissima reputazione all’estero, lo strumento di vendita online non può che giocare a proprio favore. Tuttavia queste stesse aziende contribuiscono ancora marginalmente all’Export, vuoi per complessità operative vuoi per un’offerta ancora poco sviluppata.
I commerciali tradizionali devono osare ad innovare, ma servono capacità di investimento e propensione al rischio. Contemporaneamente devono enfatizzare gli elementi che meglio li contraddistinguono: gamma di prodotti, base clienti, conoscenza del mercato, professionalità sia nella produzione che nella comunicazione.
Trattasi di fornire un’esperienza multicanale ai consumatori e anche più personalizzata e immediata.

Fonte dati: www.osservatori.net